L’Archivio storico Gadenz è una raccolta di oltre 6500 negativi, principalmente nei formati 10 x 15 e 13 x 18 su supporto di vetro, che si possono suddividere in due gruppi: un primo nucleo raffigura paesaggi, montagne e centri abitati della valle del Primiero e del Vanoi; i rimanenti sono invece ritratti, gruppi e riproduzioni.
Nanni Gadenz
Agli inizi del secolo Sebastiano Gadenz (1872-1926), intuendo interessanti possibilità commerciali con l’avvento del turismo, aprì una cartolibreria con rivendita di souvenir. Il figlio di Sebastiano, Giovanni, detto comunemente Nani (1900-1978), fu avviato, seppure controvoglia, al mestiere di fotografo. Dopo l’apprendistato, svolto durante il primo conflitto mondiale a Milano, fu in grado di aprire, accanto all’attività editoriale del padre, anche quella di fotografo allargando l’attenzione verso temi, oltre che paesaggistici, anche folklorici, documentando gli usi e costumi del Primiero. Assieme alla gestione del negozio di Fiera, aprì un’attività analoga anche a San Martino di Castrozza e si occupò dell’allora nascente Azienda di Soggiorno, divenendone presidente. La sua opera di illustratore della valle, ancora reperibile in riviste e libri, è oggi in gran parte dispersa.
Lallo Gadenz
Anche il figlio di Giovanni, Aureliano (1929), conosciuto localmente col nomignolo di Lallo, proseguì l’attività del padre. Aggiornando sia le attrezzature che i tagli visivi, influenzato positivamente dalla luminosa ed essenziale fotografia dei fratelli Pedrotti, Lallo Gadenz produsse nuove immagini sul tema delle bellezze naturali del Primiero. Si può considerare la sua opera, purtroppo discontinua e precocemente interrotta, come una delle ultime testimonianze di un uso della tecnica bianco-nero che travalica la mera documentazione per diventare significativa espressione della cultura fotografica degli anni Cinquanta.
E’ vietata la riproduzione, anche solo parzialmente, di tutto il materiale fotografico contenuto nell’Archivio.